Vincenzo D’Amico già da un pezzo era entrato nella storia del calcio italiano ednella sua città di nascita, Latina. La bandiera della Lazio se ne è andato poco prima che potesse festeggiare i 50 anni da quello scudetto targato Maestrelli ed di un gruppo di calciatori che hanno diviso l’opinione pubblica. Erano “Le canaglie”, come Angelo Carotenuto le ha definite titolando l’omonimo libro con cui l’autore ha vinto la seconda edizione del Premio Sportivo Letterario Invictus. Il suo profilo, uomo di sport e di vita, avrebbe riempito pagine intere delle opere Lab DFG.
Come altri grandi personaggi sportivi, che ci hanno lasciato, D’Amico ha annunciato sui social di essersi ammalato e che stava provando a tiare fuori quelle forze inaspettate, di chi si trovava nella sua stessa situazione.
La scomparsa di D’Amico ha avuto un’ eco profonda, come prevedibile per quel ragazzo di Latina, che a Latina ha sempre voluto bene. Tornandoci sempre, per trovare i suoi amici, quelli del Cos Latina e non solo, cui era legatissimo.
Il golden boy campione d’Italia con la Lazio di Maestrelli nel 1973-74, sedici stagioni in biancoceleste, apprezzatissimo opinionista RAI, era usuale poterlo incontrare in centro. Il contatto con lui era diretto, senza passaggi intermedi, perché era rimasto il Vincenzo pontino, caratterizzato da un umorismo di fondo, per il quale si faceva voler bene da tutti. “Vincenzo mi dai il cellulare?” chiedeva un giorno il giornalista. In tutta risposta mi diede in mano il telefonino … Era così.
Sono tenerissime le immagini di una delle squadre giovanili del Cos Latina, in cui iniziò la carriera sul campo di pozzolana dell’oratorio salesiano. Iniziò tutto da lì, dai suoi primi allenatori, come “Ciccio” Roberto Costaggini Antonelli e Giancarlo Sibilia. Proprio il “baffo”, altro emblema dell’identità pontina, ebbe la fortuna di poterlo allenatore un anno insieme a Bruno Conti….Tanta roba davvero.
Nel 2007 diventò il presidente della Virtus Latina, progetto che consentì di riportare il calcio nella sua città. Era stato anche in campo allo stadio Comunale, oggi Francioni, per partite celebrative con grandi ex pontini che hanno fatto parte del calcio nazionale. L’ultima volta in un contesto prettamente calcistico, in cui c’era Vincenzo D’Amico, è stata durante il Gran Galà del Calcio Pontino, edizione 2019, invitato da Gennaro Ciaramella, presidente provinciale AIAC. Poi Vincenzo andò a vivere sull’isola di Madeira, in Portogallo. Costante filo diretto con l’Italia, con Roma e soprattutto con Latina.