“Non è facile alzarsi la mattina alle 4 e arrivare a fine mese. Benassi è una persona fortunata come tutti noi che facciamo questo lavoro, deve solo essere felice e orgoglioso di essere capitano a 22 anni del Torino“. Rispondeva così Siniša Mihajlović, quando era tecnico del Toro, ai cronisti che gli chiedevano della responsabilità per un giovane di avere la fascia. Schietto, vero, diretto. Fino all’ultimo. Si scrive Siniša si legge vita, parafrasando il nostro hastag Lab DFG, perché nell’allenatore serbo era immediato individuare le linee guida di questa casa editrice, che racconta storie di vita e di sport insieme. Mescolate. Come quella di un eccellente calciatore proveniente da una terra martoriata dalla guerra civile, autorevole allenatore dalle frasi ad effetto, ideale assist man per la stampa. Ed oggi, nel giorno del dolore per una notizia purtroppo prevedibile, struggono le immagini del mister affacciato alla finestra di un ospedale a raccogliere gli applausi e gli incitamenti dei suoi calciatori del Bologna, che ha avuto, finché ha potuto, la forza e la fierezza di allenare. Non è solo lutto del calcio, ma dello sport nel suo complesso. Piangiamo la scomparsa di un uomo che ragionava a voce alta. E per questo si faceva amare. Ovunque sia andato a giocare, in qualunque panchina si sia seduto. E mancherà anche a noi della Lab DFG quel Sinisa che: “Tira la bomba“! Quella di oggi è un’altra punizione alla Mihajlović, imparabile ….
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